Se sei incinta o sei una mamma e almeno una volta ti è capitato di sentirti sola e in difficoltà nell’esprimere il tuo stato d’animo, sei nel posto giusto.
Ho un obiettivo preciso: fare in modo che le mamme con cui entro in contatto non si sentano mai sbagliate e rendere sempre più forte la rete di supporto, aiuto e informazione “Mamma… E adesso?”.
Questo pezzo mi crea più di una difficoltà.
Per lavoro racconto da sempre ciò che fanno altri e scrivere come sia andato un progetto che ho ideato e organizzato in prima persona, mi sembra davvero auto intervistarmi e insomma non vorrei inciampare nel detto “chi si loda s’imbroda”.
Nel dubbio, comincio dal principio limitandomi ai fatti.
Come è nato lo spazio di informazione, supporto e aiuto per le mamme
Tutto è partito a fine estate 2019, quando ero incinta e ho voluto fare in modo che quella manciata di delusioni e mortificazioni provate in ambito lavorativo “a causa” della mia gravidanza avesse un senso.
Di solito provo a trasformare in positivo ciò che mi accade di negativo…
È da lì che ho deciso di creare il blog “Mamma… E adesso?”. Spazio online di informazione, confronto, supporto per donne, mamme, famiglie. Spazio aperto a tutti in cui affrontare le principali tematiche relative alla gravidanza, alla vita da neo mamma, all’essere donna in una società che di certo non ci rende le cose facili.
Avevo iniziato questo progetto proprio partendo dal tema lavoro
Con il trascorrere delle settimane, passo dopo passo, con impegno costante – nonostante mi trovassi nel frattempo alle prese con la mia bimba appena nata – sono riuscita a creare una vera e propria rete di mamme, professioniste in vari settori del mondo maternità/infanzia e a pubblicare interviste ed approfondimenti – usando molto anche il mio profilo Instagram (@elecaracciolo) – riscontrando man mano sempre più gradimento.
Gli incontri
A distanza di un anno ho voluto che il mio progetto di supporto, ascolto e informazione “Mamma… E adesso?” uscisse dalla realtà virtuale del web per iniziare a fare i primi passi anche in uno spazio fisico. Così è nata l’iniziativa “Mamma… E adesso? Non sei sola! Conosciamoci e confrontiamoci”: incontri gratuiti rivolti alle mamme, per aiutarsi, scambiare consigli ed esperienze, condividere esigenze ed imparare. Credo fortemente nell’importanza del gruppo, della condivisione, della relazione.
Un’iniziativa in collaborazione con il Comitato di Quartiere Rabin – comitato del quartiere dove si sono svolti gli incontri – e con un importante riconoscimento: il patrocinio del Comune di Mantova.
Anche la farmacia Gamba di Porto Mantovano ha creduto nel progetto, sponsorizzando gli appuntamenti con dei buonissimi – e utilissimi – prodotti in omaggio.
Una rete sempre più solida per aiutare le mamme e non farle sentire sole
Nell’epoca in cui tutto è sempre più tecnologico ed online e ci si relaziona tramite community social, post e storie, direct e dirette da dietro uno schermo, ho scelto di creare dei momenti per guardarci in faccia per davvero e in cui esserci a tutti gli effetti. Senza filtri.
Insieme a me, giornalista, esperta di comunicazione, mamma di Beatrice, hanno partecipato agli incontri le professioniste Cristina Brutti (esperta di letture per l’infanzia, ideatrice di “Una Corte… Tante Storie”), Elisa Sanguanini (Mindfulness Educator), Rachele Sassi (psicologa psicoterapeuta) e ha dato un supporto a distanza con del materiale informativo Jessica Mistura (Peer Supporter).
Davanti ai miei occhi c’erano le vere protagoniste: le mamme che mi hanno dato fiducia e si sono iscritte agli incontri. Dietro ognuna di loro c’era un universo di emozioni, stati d’animo, sentimenti contrastanti.
L’ho raccontato in altri articoli e lo ripeto anche qui: in tanti momenti della gravidanza e nel primo periodo da mamma mi sono sentita sola. Avrei avuto bisogno di qualcuno che mi ascoltasse e magari mi consigliasse, sì, che mi guidasse verso informazioni utili, ma senza mai giudicare. Avrei avuto bisogno di sentirmi giusta così com’ero in ogni momento, non sbagliata e inadeguata.
Ecco, il mio obiettivo è fare in modo che le mamme con cui entro in contatto non si sentano mai sbagliate e questa rete che sto costruendo giorno per giorno vuole essere un salvagente a cui ognuna possa aggrapparsi in quelle che sono le fasi più delicate della vita di una donna.
Cosa è successo durante gli appuntamenti
Lo stravolgimento che si vive è impossibile da spiegare fino in fondo
Durante gli incontri abbiamo provato a raccontarcelo e sono successe delle cose bellissime.
In un contesto informale, dove poter essere libere di esprimere qualsiasi pensiero – dal più gioioso al più buio – creare legami ed amicizie.
Abbiamo riso, abbiamo pianto, ci siamo commosse, confidate, abbiamo parlato e ascoltato, siamo state in silenzio, abbiamo respirato. Abbiamo rispettato il nostro essere donne, mamme, future mamme, con le nostre imperfezioni, con le insicurezze, la felicità e la paura insieme.
Uso questo spazio anche per fare pubblicamente le congratulazioni a Gaia e Federica che hanno partorito – a poche ore di distanza – e per dare il benvenuto ai loro piccoli Ginevra e Simona.
Mi sono subito rimessa al lavoro per cercare di organizzare un altro ciclo di incontri e per rendere l’iniziativa maggiormente strutturata e continuativa nel tempo. Ho presentato un nuovo progetto al Comune di Mantova e sono in attesa di risposte.
Nel frattempo continueranno altre iniziative con tanti sostenitori, partner, collaboratori, sponsor.
Ringrazio le ragazze che hanno partecipato agli incontri, le professioniste che mi hanno affiancata, il Comitato di Quartiere Rabin, il Comune di Mantova, la Farmacia Gamba.
“Mamma…e adesso?”. Scrivimi per raccontare la tua esperienza.