- Quali persone sono più portate a credere ad una fake news? Quali sono i risvolti psicologici?
- Come riconoscere una bufala da una notizia vera? Come evitare di diffonderla?
Le risposte non sono affatto banali. Le domande sono quelle a cui ho cercato di rispondere insieme alla psicologa psicoterapeuta Rachele Sassi, che ha avuto l’idea di scrivere questo articolo a quattro mani.
Rachele Sassi
Il tema è attualissimo ed è quello delle bufale.
Ti è mai successo di credere ad una notizia falsa?
La dottoressa Sassi ha trattato il lato dei risvolti psicologici causati dal fenomeno delle fake news, mentre io mi sono occupata del decalogo – lo trovi in fondo all’articolo – per riconoscere una notizia falsa ed evitarne la diffusione.
Nella situazione di emergenza che stiamo vivendo a causa del Coronavirus, una delle cose da NON fare per evitare l’alimentarsi di stati d’animo come ansia e panico, è farsi ingannare dalle notizie false – le bufale – e diffonderle.
Informarsi in modo corretto è fondamentale.
Ognuno può contribuire a limitare la divulgazione di fake news, che in momenti di difficoltà generale non fanno altro che aumentare il malessere e creano confusione.
Ci troviamo in una condizione di Infodemia: cos’è?
In questo periodo di emergenza Covid-19 sempre più persone si mettono alla ricerca di informazioni e aggiornamenti rispetto all’emergenza che stiamo vivendo, consultando con maggiore frequenza i social. Sarà capitato anche a te.
Testate giornalistiche, siti istituzionali e pagine personali scorrono una di seguito all’altra sulla bacheca, senza che sia possibile, in un primo momento, distinguerle.
Siamo in una condizione di Infodemia. Ovvero – come da definizione Treccani – di circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi per le difficoltà di trovare fonti attendibili.
La nostra mente è continuamente stimolata da una gran mole di parole e immagini. In una successione così rapida, che è difficile rimanere indifferenti.
Il processo emotivo
Ciò che scorre sotto i nostri occhi viene registrato con grande rapidità. Ancor prima di riuscire a chiederci se ciò che leggiamo sia vero oppure no, il nostro cervello ha già processato emotivamente quanto letto, scatenando una reazione diversa per ciascuno di noi. Stupore, paura, angoscia, allarme.
In genere la maggior parte delle persone è in grado di andare oltre all’impatto emotivo di quanto legge, ed attivare una via cognitiva di processamento dell’informazione.
Ciò consente di approcciarsi alla notizia in maniera critica, trovando spiegazioni in grado di rassicurare se stessi. – (Non è una fonte attendibile, è solo un’opinione, è palesemente falso, ecc) –
Consente anche di mettere in atto azioni in grado di contrastare la prima ondata emotiva. – (Vado a cercare in rete conferme o smentite di quanto letto).
Ecco chi rischia di essere più attratto da una bufala
Se siamo fortemente stressati o spaventati, difficilmente avremo le energie per dubitare, verificare, fare riflessioni. Pertanto non andremo oltre al primo impatto emotivo. La convinzione di aver trovato la verità ci porterà a condividere l’informazione in maniera compulsiva.
La condivisione con gli altri è un atto che ci consente di scaricare le emozioni spiacevoli scatenate da quella lettura. Una sorta di rito per alleggerire la nostra mente e abbassare il livello di stress.
Quali conseguenze comportano a livello psicologico le fake news
Le fake news sono come un virus che si diffonde attraverso le paure delle persone. Amplificano il bisogno di trovare risposte in grado di diminuire l’ansia. Si nutrono dell’incertezza e del bisogno di riferimenti certi, e mai come ora trova terreno fertile nelle nostre vulnerabilità.
Ci sono alcuni aspetti psicologici a medio e lungo termine.
La ruminazione mentale (rimuginio), i pensieri ossessivi, l’insonnia, il panico, la rabbia.
Diffondere le bufale amplifica la portata di questi sintomi nella comunità, alimentando il diffondersi di altre notizie simili e facendo da cassa di risonanza a sintomi psicopatologici. Vengono colpite soprattutto le persone più fragili e spaventate.
Il decalogo per riconoscere una bufala ed evitarne la diffusione
Approfondisci la provenienza della notizia che stai leggendo, chiediti ad esempio se il sito web (oppure la pagina Facebook o di altro social..) è attendibile, controlla con attenzione il link.
- 2 CERCA FONTI ATTENDIBILI
Informati tramite siti web e canali di Organi ufficiali ed Istituzioni, ad esempio il sito web del Governo.
- 3 VERIFICA QUANDO È STATA SCRITTA LA NOTIZIA
Controlla che la data di pubblicazione della notizia che stai leggendo sia recente.
Prenditi un momento e leggi il testo fino in fondo, senza farti ingannare dal titolo sensazionalistico acchiappa-click.
- 5 CERCA INFORMAZIONI SU CHI SCRIVE
L’autore della notizia potrebbe non essere esperto del tema e nemmeno un giornalista.
- 6 FAI UNA SECONDA RICERCA
Tieni a mente che le bufale sono costruite apposta per attrarre chi legge, quindi vai su Google e cerca se la notizia che stai leggendo è una bufala/fake news, in modo da avere una ulteriore conferma.
Poniti delle domande in merito a quello che stai leggendo, chiediti come mai ti ha attirato più di altri, se può essere vero o se in quel momento ti fa comodo crederci, ad esempio perché cercavi una risposta che non trovavi da altre parti.
- 8 NON DIFFONDERE NOTIZIE DI CUI NON HAI CERTEZZA
Evita di condividere e divulgare link, articoli, foto, video, messaggi, messaggi vocali, se non hai la certezza che si tratti di notizie vere, provenienti da fonti attendibili e verificate.
Quando trovi una fake news/notizia falsa, segnalala con i sistemi che mettono a disposizione i social, oppure nel caso di whatsapp rispondendo a chi te l’ha inviata chiedendo di interromperne la diffusione.
- 10 RICORDA CHE IL TUO RUOLO È IMPORTANTE
Anche il tuo contributo è fondamentale per evitare la circolazione di bufale, quindi tieni a mente di avere una responsabilità e considera con attenzione tutti i punti sopra prima di agire.
-> CONSULTA QUI LA PAGINA WEB UFFICIALE DEL MINISTERO DELLA SALUTE CON LE PRINCIPALI BUFALE IN CIRCOLAZIONE SUL CORONAVIRUS
-> CONSULTA QUI LA PAGINA WEB UFFICIALE DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ CON I NUMERI DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS AGGIORNATI
Colgo l’occasione per ringraziare chi aveva partecipato alla raccolta fondi per l’ospedale Carlo Poma di Mantova. Ne avevo parlato QUI.
Ringrazio Rachele Sassi per l’idea e per il prezioso contributo a questo articolo.