L’arte dell’eleganza con la conduttrice e giornalista Angela Booloni

L’arte dell’eleganza con la conduttrice e giornalista Angela Booloni

Titolare dell’agenzia di moda LABd’ELITE, conduttrice e giornalista libera professionista. Tante sfaccettature che hanno il volto della professionista Angela Booloni, che con la sua competenza, empatia e sensibilità accompagna ogni giorno decine di ragazze in percorsi di valorizzazione della propria immagine e quotidianamente si occupa di programmi di informazione, eventi e manifestazioni.

Angela Booloni conduttrice Verona Mantova

Le molteplici professionalità

Sono Angela Booloni e nei 35 anni di vita percorsi fino ad ora, ho compreso che le mie anime professionali si esprimono al meglio partendo da tre pilastri: persone, arte e curiosità.

Le mie attività fondamentalmente sono lo specchio della mia personalità, anche se sembrano molto diverse tra loro alla fine sono tutte spinte dalla voglia di aiutare gli altri e dalla sensibilità che mi spinge ad immedesimarmi nelle situazioni. Sono titolare dell’agenzia di moda LABd’ELITE che quest’anno compie 10 anni, offro corsi di valorizzazione dell’immagine e della persona come insegnante di portamento e galateo moderno.

Angela Booloni conduttrice Verona Mantova

Sono anche una conduttrice e da quest’anno giornalista libera professionista, collaboro ormai da 10 anni con il Gruppo Athesis e non è tutto, ho anche uno spirito di sfida e crescita che mi ha portata a collaborare con una prestigiosa azienda veronese per lo sviluppo commerciale. Insomma, non mi annoio e difficilmente un giorno è uguale all’altro e questo è quello che amo di più: ricevere nuovi stimoli, pormi obiettivi e fare il possibile per raggiungerli accettando anche le sconfitte, che fanno parte del grande gioco della vita.

Il mondo della comunicazione

A 15 anni, dopo aver abbandonato la danza classica, sono entrata per gioco nel mondo della moda e lì ho scoperto che avevo tante carte da giocarmi, della maggior parte non ero nemmeno consapevole!

Partecipando agli eventi ho iniziato ad essere sempre più affascinata dalle conduttrici, le ascoltavo, ammiravo, seguivo nel backstage, studiavo tutto, ogni minimo movimento sul palco. Sui palchi della provincia di Verona mi sono innamorata di questo lavoro e ho iniziato a sognare di fare la conduttrice.

A soli 17 anni mi è stata data la prima opportunità di condurre da Renato Rama e non mi sono più fermata. Ho studiato dizione, linguaggio del corpo, ho imparato a controllare le mie espressioni e a gestire uno spettacolo. Poi nel tempo sono arrivate le opportunità a Telearena e Telemantova e ho iniziato con i servizi redazionali. Mi sentivo al settimo cielo ogni volta che un cliente era soddisfatto del mio testo e devo dire che mi ha sempre gratificata molto scrivere.

È stato un percorso molto impegnativo, per lungo tempo mi sono divisa su vari fronti per poter far quadrare i conti. Sono stati anni di esperienze sul campo, tante soddisfazioni e anche maestri che mi hanno trasmesso i segreti di questo mestiere. Oggi quando mi contattano per un evento sono grata e ho raggiunto la consapevolezza che fare ciò che si ama nella vita è la sfida più grande ma anche la più grande gioia.

L’agenzia LABd’ELITE

Offriamo corsi per ragazze e donne che hanno voglia di diventare più consapevoli, valorizzarsi e affrontare le proprie paure e limiti. Spesso siamo noi i primi nostri nemici, se impariamo il grande valore che abbiamo dentro e riusciamo a trasmetterlo con l’atteggiamento giusto (portamento, abbigliamento e valorizzazione della figura corporea, make-up) possiamo ottenere tutto ciò che desideriamo senza trascurare ovviamente lo studio e la preparazione che sono alla base.

Angela Booloni conduttrice Verona Mantova

L’importanza della consapevolezza di se’

I corsi che offriamo sono importanti perché dovrebbe entrare nella testa delle ragazze e dei genitori che se per fare la parrucchiera ti iscrivi ad una scuola di formazione specializzata, lo stesso vale per la moda e lo spettacolo: chi si improvvisa si vede e difficilmente resta in piedi.

Questo è un lavoro logorante e se non sei pronta mentalmente, oltre che fisicamente e professionalmente, ti schiaccia. Serve una grande preparazione mentale a ricevere le critiche e i no. Poi arriva tutto il resto.

Angela Booloni conduttrice Verona Mantova

Ricordo sempre a chi decide di lavorare in questo ambito che non siamo noi le protagoniste, la modella non è una star ma è il mezzo per far arrivare un messaggio alle persone. Questo atteggiamento lo si impara ai nostri corsi, infatti le modelle veronesi LABd’ELITE hanno ottenuto risultati prestigiosi a livello internazionale.

Gli accorgimenti da seguire

È fondamentale partire sempre dalla persona, capire la sua essenza e valorizzarla. Il lavoro che svolgiamo è volto a far emergere la miglior versione di sé stesse, l’obiettivo non è stravolgere una persona ma renderla consapevole grazie alle regole dell’estetica.

La conoscenza è preziosa: se so cosa mi valorizza e cosa no sono anche in grado di capire se la commessa del negozio mi sta dando il consiglio giusto. Affrontare un colloquio di lavoro o un’interrogazione a scuola con il look giusto fa sentire sicure ed è un ottimo punto di partenza.

Angela Booloni conduttrice Verona Mantova

L’importante è sempre fare la differenza, per questo sconsiglio di seguire la moda a tutti i costi. Molto meglio creare un look proprio da adattare alle varie situazioni e sapere come presentarsi rende consapevoli del messaggio che stiamo lanciando. In questo modo si può decidere se bluffare oppure far emergere, anche tramite il look, il proprio stato d’animo.

Un consiglio per tutte

Prima di tutto, lo studio deve essere affiancato dalla consapevolezza delle proprie capacità, per non puntare ad obiettivi irraggiungibili. Il secondo consiglio è il mantenere una integrità morale. Questo è un lavoro, non un passatempo, e per farlo seriamente è necessario agire da donne rispettose in primis di noi stesse.

Angela Booloni conduttrice Verona Mantova

I contatti

Web site LABd’ELITE: www.labdelite.it

Elena Caracciolo giornalista ufficio stampa consulente comunicazione gestione social e siti Mantova Elena Caracciolo – Sono giornalista, freelance, mi occupo di comunicazione ed uffici stampa per privati, enti pubblici, aziende e associazioni di volontariato, dalla consulenza alla strategia, gestisco siti web e social e sono ideatrice di progetti rivolti a donne e mamme.

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Il dolore silenzioso dell’endometriosi, la storia di Melissa

Il dolore silenzioso dell’endometriosi, la storia di Melissa

Questo è uno di quegli articoli in cui non voglio rubare parole e tempo alla storia a cui ho scelto di dare spazio.

Perché l’attenzione di chi c’è dall’altra parte dello schermo si riduce spesso dopo poco, e qui invece bisogna leggere fino in fondo.

Per capire, per conoscere, per riflettere.

Melissa Botti ha 33 anni e il 9 marzo le è stata diagnosticata l’endometriosi.

Melissa Botti endometriosi

Melissa Botti

Melissa mi ha contattata per condividere con me il difficile percorso che ha vissuto e sta affrontando ogni giorno. Mi ha domandato come avrebbe potuto contribuire ad accendere l’attenzione su questa subdola malattia ed essere di supporto e aiuto ad altre donne.

Quelle donne che, come lei, si sono sentite e si sentono sole e per alleviare la sofferenza ed alleggerire i pensieri cercano il confronto con chi sta attraversando la stessa strada in salita.

Così eccoci qua.

L’endometriosi raccontata da Melissa

Il mese del mio 33esimo compleanno mi è stata diagnosticata l’endometriosi.

Ma che cos’è? E’ una malattia di cui si parla ancora troppo poco, provocata dalla fuoriuscita di tessuto endometriale dalla sua sede naturale ovvero l’utero e, in alcuni casi e in base al grado raggiunto dalla malattia, va ad intaccare altri organi.

E’ una compagna di vita fastidiosa, dolorosa ma soprattutto subdola… Subdola perché per le caratteristiche dei suoi sintomi viene il più delle volte sottovalutata e diagnosticata con molti anni di ritardo.

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Racconto la mia storia perché mi piacerebbe essere di supporto a tante altre ragazze che si trovano nella mia stessa condizione… Sia prima che dopo la diagnosi.

Purtroppo al momento per l’endometriosi non c’è una cura, la ricerca è poca e la conoscenza della malattia da parte dei professionisti è altrettanto scarsa. creando così un problema enorme e un ritardo inaccettabile nella diagnosi.

“Sei donna, è normale se soffri”

È da quando ho 14 anni che soffro durante il ciclo mestruale (spesso anche nella fase pre ciclo), flussi molto abbondanti, forti dolori alla pancia e alla schiena, stanchezza cronica e più avanti negli anni sono iniziati anche i dolori pelvici durante i rapporti sessuali.

Mi è sempre stato detto che è normale. Normale perché sei donna. È normale stare male.

Beh, io vi dico di no, non è normale soffrire così, il fatto che siamo donne non implica necessariamente questa rassegnazione e predisposizione alla sofferenza.

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È da quando ho 16 anni che faccio visite ginecologiche a cadenza annuale e mai, mai e poi mai si è parlato di una possibile endometriosi.

Ho avuto cisti alle ovaie che ho curato ma non ho più avuto il coraggio di lamentarmi dei miei dolori dopo che appunto mi era stato risposto che era normale e che addirittura col tempo le cose sarebbero migliorate.

Queste risposte ti fanno sentire sbagliata, passi per quella “delicata” che si lamenta per un dolorino… “pensi di essere l’unica? C’è pieno di donne che soffrono per il ciclo… Dai, su! Non sei né la prima né l’ultima!”.

Il dolore fisico e psicologico

Gli anni passano e i miei dolori non migliorano, anzi, sono peggiorati.

Dolori da avere la nausea e non riuscire a mangiare, da voler andare al lavoro in pigiama o anzi, da non volerci andare proprio.

Non perché sei una fannullona pigra, ma perché non sai dove e come trovare le forze per affrontare una giornata tipo che prevede l’andare al lavoro e rapportarsi con colleghi e clienti, il mandare avanti una casa, occuparti del cane perché lo adori e merita il meglio e non sarai di certo tu con i tuoi dolori e il tuo malessere a fargli mancare i suoi giretti quotidiani e dare attenzioni al tuo compagno che non ha colpe per il tuo stato e cerca comunque di starti il più vicino possibile.

La pillola anticoncezionale

Anni di pillola anticoncezionale e tanta invidia nei confronti di chi mi diceva che con la pillola non si accorgeva neanche di avere il ciclo.

A me non è mai cambiato nulla, stavo male con e senza, neanche un minimo miglioramento anzi, mal di testa raddoppiato… Allora prova pillole di marche differenti… nulla, fino alla rassegnazione.

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Io però ho sempre sentito che qualcosa non andava… Ma a parte le cisti diagnosticate a 16 anni le visite ginecologiche non hanno mai mostrato nulla di anomalo, utero regolare, ovaie ok, le cisti che non si sono ripresentate… Insomma, tutto a posto. Quindi dai, se è tutto nella norma ti vuoi davvero lamentare dei dolori? Non sei credibile.

Quel post sull’endometriosi

Poi finalmente l’illuminazione… Da dove? Da Instagram! Incredibile per me che proprio super social non sono. Per fortuna esistono pagine come Freeda che affrontano apertamente tanti problemi e ti fanno sentire meno sola.

Perché è così che ci si sente… Sole…

L’endometriosi pare colpisca 1 donna su 10 quindi è molto probabile che nel gruppo di amiche si sia le sole a soffrirne, o magari qualcuno ci sarebbe tra colleghe e conoscenti ma sono argomenti di cui non si parla, sono cose delicate e personali che non tutti hanno piacere a raccontare.

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Come anticipavo Freeda ha pubblicato un post su questa malattia sottovalutata, poco conosciuta e cattiva di nome Endometriosi. Ho letto i sintomi, ascoltato qualche testimonianza e non mi sembrava vero… Corrispondeva tutto a come mi sentivo io da anni… Precisamente 18.

La presa di coscienza e di coraggio

Siamo a fine estate 2020 e finalmente mi decido a reagire.

Vado sul sito ufficiale italiano dell’endometriosi, mi documento ulteriormente e vedo che propongono un test con domande mirate il cui risultato viene spedito direttamente via email. Le risposte che ho dato hanno accumulato un punteggio e il mio rientrava nella categoria: “alta probabilità di endometriosi”.

Bene (più o meno). Prendo consapevolezza ma soprattutto coraggio…

Con questo risultato mi sento meno “lamentosa”, fisso la mia visita annuale di controllo dalla ginecologa (che non è la stessa che mi seguiva in giovane età) e le spiego apertamente come mi sento dicendole che, pur non essendo una che si cura su Google, sospetto di avere l’endometriosi.

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Lei conferma la mia idea e mi consiglia di fare una visita a Negrar, centro rinomato per la diagnosi e la cura di questa malattia. Prenoto la visita specialistica, primo posto disponibile 9 marzo 2021, tanto per rendere l’idea di quante siamo con questo problema.

La visita specialistica al centro di Negrar

In sala d’attesa provo un misto di ansia e stupidità, sì perché a forza di sentire sminuire i miei sintomi negli anni mi sono quasi convinta di essere esagerata e di essere andata lì per niente e a far perdere tempo a professionisti che hanno sicuramente altre persone da curare che hanno più bisogno di me.

La visita è stata breve ma dolorosa, in tutti i sensi.

La diagnosi

Non appena avuta la diagnosi mi sono sentita sollevata, quasi euforica per aver dato una causa e un nome al mio stare male e aver avuto la conferma di non essere pazza, poi si sono susseguiti stati d’animo differenti.

Mi sono sentita fortunata perché non sono in uno stadio troppo grave della malattia.

Ho un focolaio nella parte posteriore dell’utero che giustifica tra le altre cose il fortissimo mal di schiena e i dolori durante i rapporti sessuali ma per fortuna al momento non ha intaccato altri organi, visto che nel mio caso il primo ad essere colpito sarebbe l’intestino.

Le preoccupazioni sul futuro

Vista l’età e il desiderio di provare prima o poi ad avere figli mi è stata ordinata una cura che blocca il ciclo… All’inizio, stufa com’ero di soffrire, l’ho trovata una cosa fantastica, successivamente però ho iniziato a metabolizzare il tutto e a fare i conti con una menopausa forzata con le conseguenze fisiche e psicologiche che questo stato porta con sé.

In realtà questa non è una soluzione definitiva, anzi… Diciamo che serve a tenere sotto controllo la malattia almeno fino a che io non decida di provare a rimanere incinta.

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Dico provare perché endometriosi e sterilità sono in qualche modo collegate, da sola non comporta necessariamente questa condizione ma è stato comunque studiato e dimostrato che la sterilità è presente nel 30% delle donne affette da questa malattia e anche il fatto che vada ad intaccare varie zone dell’apparato riproduttivo non aiuta in tal senso.

Se fra 6 mesi la mia condizione non sarà migliorata bisognerà procedere con un’operazione in laparoscopia che però non è risolutiva quindi è meglio evitarla o rimandarla il più possibile.

L’inizio della cura

È un mese che ho iniziato la cura e non posso dire di stare bene, ho diversi effetti collaterali che però spero passino dopo i primi mesi di assestamento visto che comunque non ho altre alternative.

Questa malattia va assolutamente diagnosticata prima, non si può arrivare dopo i 30 anni, in un’età in cui una persona inizia a pensare alla possibilità di avere una gravidanza e si ritrova con tutti i piani scombussolati.

Non sono mai stata ossessionata dall’argomento maternità, ho sempre pensato che prima preferivo studiare, sistemarmi, fare le mie esperienze.

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Ho sempre pensato che, nonostante ci siano ancora molti stigmi sociali in merito, una donna può essere felice anche decidendo di non avere figli, non è obbligatorio, non si devono fare perché è giusto e la società vuole che una persona ad una certa età si sistemi sentimentalmente e metta su famiglia, ognuno ha il proprio percorso e trova gioia in cose diverse.

Tutto ciò lo penso tutt’ora ma penso anche che ci sia una grossa differenza tra il poter scegliere e il non avere scelta.

La poca informazione sull’endometriosi

A marzo si è tenuta la seconda Conferenza italiana sull’endometriosi… Sottolineo “seconda” perché questo ci fa capire a che punto siamo. Collegate insieme a me c’erano centinaia di donne con storie differenti ma tutte accomunate dagli stessi problemi: diagnosi in ritardo, dolori fisici e psicologici spesso dovuti a tante gravidanze non andate a buon fine, tutte donne inascoltate per anni.

Un appello ai medici

È necessario che molti professionisti del settore prendano sul serio questa malattia e i suoi sintomi perché le visite ginecologiche sono un momento fondamentale per la percezione del problema e se si ha la fortuna di incontrare un professionista aggiornato, preparato e sensibile all’argomento diventa tutto più facile e la diagnosi più rapida…

Ma incontrare un ginecologo che ti ricorda che è normale soffrire e minimizza non solo porta a ritardi nella diagnosi ma ad accumulare danni emotivi molto profondi.

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Fare informazione nelle scuole

Penso inoltre che sia indispensabile fare informazione, iniziando dalle scuole ad esempio, prima si prende consapevolezza meglio è. Bisogna educare le ragazze ma anche i ragazzi che potrebbero ritrovarsi ad avere relazioni, sentimentali o anche solo di amicizia, con donne malate.

Pensate com’è soffrire così e avere a fianco qualcuno che non ha la sensibilità e le conoscenze per capire, supportare, aiutare.

Sarebbe importante riuscire a cambiare la mentalità dei datori di lavoro e permettere a chi soffre di usufruire di permessi lavorativi ad hoc senza passare per lavoratrici poco produttive e con poca voglia di darsi da fare, aumentare i fondi destinati alla ricerca e perché no, rendere mutuabili questi farmaci che, a quanto pare, ci accompagneranno per molti anni.

Il messaggio per le altre donne inascoltate

Ragazze, se avete anche solo un minimo dubbio fate un controllo, ascoltatevi e fidatevi dei segnali che vi manda il vostro corpo. Mamme e Papà, ascoltate le vostre figlie e sostenetele, è meglio un controllo in più che rimanere anni nel dubbio e nel dolore.

A tutte le donne che soffrono di endometriosi vorrei dire che non sono sole, purtroppo siamo in tante ma possiamo fare rete, insieme siamo più forti e possiamo aiutarci scambiandoci opinioni e consigli, perché anche solo parlarne con qualcuno che capisce è terapeutico, fa sentire meglio e soprattutto, per favore, non vergognatevi!

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Il pensiero rivolto al futuro

Io continuo con la mia vita e i miei progetti… Certi giorni sono più difficili di altri e allora cerco la forza in tutto ciò che mi fa sentire comunque una persona fortunata, anche il solo pensiero di essere d’aiuto a qualcun altro mi fa stare meglio, è come se mi aiutasse a dare un senso alla mia diagnosi.

A me sarebbe servito e piaciuto molto leggere qualche testimonianza in tutti gli anni di dubbi e dolori quindi spero in qualche modo di potervi essere stata utile e non mi fermerò, cercherò di portare avanti questo mio tentativo di informazione e sensibilizzazione sul tema.

Ringrazio Melissa Bottoli per il prezioso contributo a questo articolo.

“Mamma…e adesso?”. Scrivimi per raccontare la tua esperienza.

Elena Caracciolo giornalista ufficio stampa consulente comunicazione gestione social e siti Mantova Elena Caracciolo – Sono giornalista pubblicista, freelance, mi occupo di comunicazione ed uffici stampa per privati, enti pubblici, aziende e associazioni di volontariato, dalla consulenza alla strategia, gestisco siti web e social e sono ideatrice di progetti rivolti a donne e mamme. 

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Riuscire a comunicare al meglio la propria identità con determinate strategie e obiettivi è essenziale per emergere e crescere, fidelizzare utenti e clienti, creare engagement, dare voce al proprio brand e all’attività che si svolge.

Riuscire a comunicare ciò che fai è la tua prima vetrina.

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I servizi che possono servirti

Ufficio Stampa

I rapporti con la stampa locali sono fondamentali per il supporto alla promozione di eventi ed iniziative importanti.

  • Scrivo comunicati stampa per la pubblicazione su quotidiani/siti web di informazione/radio/tv per promuovere e pubblicizzare iniziative
  • Organizzo conferenze stampa
  • Programmo interviste con le Tv locali
  • Organizzo eventi pubblici
  • Programmo attività ed iniziative volte alla promozione di progetti ed idee del cliente
  • Mi interfaccio con le agenzie di pubblicità del territorio, nel caso in cui il cliente richieda anche spazi pubblicitari extra a pagamento (ad es quotidiani/tv..)

Il tutto seguendo dall’inizio alla fine il rapporto con gli organi di informazione.

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Gestione siti web, app, e-commerce

Il sito web è ormai il primo biglietto da visita per un’attività, accompagnato sempre più spesso da e-commerce ed app.

  • Gestisco siti web per quanto riguarda la parte di web editing
  • Ottimizzazione della Seo in modo da rendere il sito maggiormente indicizzato e rintracciabile sui principali motori di ricerca internet
  • Scrivo testi per blog in base alle esigenze del cliente
  • Mi occupo della ricerca di immagini prive di copyright oppure scatto direttamente delle foto adatte
  • Programmo un piano editoriale per la pubblicazione continuativa di contenuti sul sito, per renderlo attrattivo, efficace ed accattivante per gli utenti
  • Mi interfaccio con il gestore tecnico del sito web per ottimizzare in termini di tempo e risorse economiche le richieste ed esigenze del cliente.
  • Gestisco piattaforme e-commerce, occupandomi di caricare prodotti e raccolta dati di utenti e vendite
  • Gestisco App per smartphone, pc e tablet, caricano news ed informazioni, inviando notifiche agli utenti e raccogliendo dati

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Gestione pagine, profili e gruppi social

  • Mi occupo di seguire e progettare la comunicazione social sulla base delle mission dichiarate e delle specifiche esigenze ed obiettivi da raggiungere
  • Redigo un piano editoriale per la pubblicazione dei contenuti
  • Analizzo i dati di traffico dei social per indirizzare al meglio la programmazione dei contenuti verso le preferenze degli utenti
  • Individuo strategie di engagement per fidelizzare il cliente/utente

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Presentazione di conferenze pubbliche ed eventi

Mi metto a disposizione, selezionando le richieste in base ai valori in cui credo, per moderare o condurre conferenze a tema, ed eventi pubblici, contribuendone all’organizzazione dall’inizio alla fine.

Pubblicazioni

Elaboro testi ad hoc per

  • Libri
  • Riviste di settore
  • Opuscoli informativi
  • Volantini
  • Depliant

 

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Virus, batteri, vaccini, influenza stagionale, sistema immunitario

Virus, batteri, vaccini, influenza stagionale, sistema immunitario

Come risponde il nostro corpo all’attacco di virus e batteri, come proteggere i bimbi, cosa bisogna sapere su influenza stagionale e Covid e quali informazioni utili sui vaccini.

A questi e molti altri interrogativi è stata data risposta all’evento “Incontro con la farmacista”, che proprio oggi ho avuto il piacere di presentare e moderare nella splendida Villa Di Bagno di Porto Mantovano (Mantova).

come proteggere adulti e bambini da virus e influenza evento Mantova

foto di Agron Kozeli

Un incontro che ho organizzato insieme alla Farmacia Gamba di Porto Mantovano. Eccellenza e punto di riferimento sul territorio, ed anche realtà che ha sostenuto con entusiasmo il mio progetto informativo, di supporto e ascolto rivolto alle mamme e future mamme.

evento farmacia Gamba Villa Di Bagno Elena Caracciolo

la locandina dell’evento

Credo che in questo particolare e difficilissimo anno segnato dal Covid, tante persone abbiano riscoperto – o forse scoperto per la prima volta – l’importanza di avere una farmacia di fiducia e farmacisti competenti e professionali a cui poter fare riferimento.

Caratteristiche che senza dubbio hanno Caterina Scardovelli e Barbara Passeri, che durante la mattinata hanno chiarito moltissimi concetti – utili davvero a tutti.

Sperando di non fare scivoloni evidenzio in questo articolo – e solo sinteticamente – alcuni dei punti toccati (la mia creatura continua imperterrita a non farmi dormire la notte e il sonno perenne non mi aiuta di certo), cercando di usare le parole più semplici e comprensibili possibili per tematiche che di semplice hanno ben poco.

Preciso che riporterò qualche breve cenno – perché sarebbe impossibile trattare in modo completo con un articolo i complessi argomenti discussi durante l’incontro.

Se leggendo dovessero venirti dubbi, domande, vorrai approfondire qualcosa o avere qualsiasi informazioni, ricorda che puoi scrivermi o contattare direttamente la Farmacia Gamba cliccando QUI.

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foto di Agron Kozeli

Virus e Batteri

Virus e batteri sono due parole usate spesso e volentieri – e sbagliando – come sinonimi nel linguaggio comune.

I virus sono microorganismi invisibili che possono vivere per poco al di fuori di un organismo e quindi dal nostro corpo.

I batteri vivono invece insieme a noi (ad esempio il microbioma intestinale) ed esistono batteri buoni e batteri cattivi (patogeni).

Antibiotici

L’antibiotico è uno strumento che si attiva solo contro i batteri cattivi, anche se sempre più si sta riscontrando una resistenza agli antibiotici.

Vaccini

Il vaccino può essere specifico solo per un ceppo virale ed è per questo motivo che potrebbe non funzionare in alcuni casi. L’influenza stagionale si presenta ad esempio in tre o quattro ceppi differenti, mentre il vaccino ne copre uno solo.

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foto di Agron Kozeli

La natura

La natura ha equipaggiato al meglio il nostro corpo per fare in modo che si possa proteggere dalle minacce esterne e ci sono alcune azioni che possiamo mettere in atto per prevenire malattie stagionali e non.

Il sistema immunitario

L’arma vincente è proprio il sistema immunitario e abbiamo a disposizione diverse possibilità per rinforzarlo – e la consulenza di una brava farmacista diventa allora davvero fondamentale.

Il microbioma è l’influencer del nostro sistema immunitario

L’intestino

L’intestino rappresenta uno dei più importanti baluardi immunitari dell’organismo e produce circa il 70% delle cellule immunitarie dell’organismo. Il suo principale obiettivo è proteggere l’organismo dall’attacco di aggressori esterni come virus e batteri.

La vitamina D

È la regina del sistema immunitario e va assunta ogni giorno. A regalarci maggiormente questa vitamina sono i raggi solari, ma servono i raggi giusti: quelli corti dei mesi più caldi dell’anno.

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foto di Agron Kozeli

Fitoterapia e Omeopatia

Sono pratiche di medicine alternative. Nella protezione del sistema immunitario troviamo prodotti a base di rosa canina, ulivello spinoso (ne troviamo le bacche proprio nella stagione fredda) e acerola.

Oli essenziali per bambini e adulti

Il consiglio è di utilizzarne due gocce al mattino e due al pomeriggio con un diffusore, utile sia in casa e perché no anche in asili e scuole.

Gravidanza

È credenza diffusa che in gravidanza non si possa assumere alcunché al di fuori del paracetamolo, ma sempre affidandosi a professionisti che possono dare le corrette informazioni e prestando tutte le dovute accortezze è invece possibile individuare prodotti che aiutino il sistema immunitario.

Allattamento

Il latte materno è la fonte più grande di difesa immunitaria che una mamma può offrire al proprio figlio. Gli anticorpi passano dalla mamma al bimbo e l’OMS invita all’allattamento esclusivo fino ai sei mesi di vita, per poi continuare finché si desidera.

Colgo l’occasione per ricordare che QUI avevo ampiamente trattato il tema allattamento e per evidenziare che ogni donna ha il diritto di scegliere se allattare al seno o con biberon.

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foto di Agron Kozeli

Ringrazio La Farmacia Gamba, Villa Di Bagno e le persone presenti all’evento

“Mamma…e adesso?”. Scrivimi per raccontare la tua esperienza. 

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“Puoi allattare qui” – Un’iniziativa rivolta a commercianti e proprietari di attività per supportare le neo-mamme

“Puoi allattare qui” – Un’iniziativa rivolta a commercianti e proprietari di attività per supportare le neo-mamme

“Puoi allattare qui”.

Voglio lanciare un appello ad ogni commerciante – ad ogni titolare di attività

Rimarrà inascoltato? Non lo so. Quello che so è che se sarà servito a sensibilizzare o far riflettere anche una sola persona, non sarà stato a vuoto.

Perché non mettere sulla propria porta o vetrina un invito per le mamme ad allattare (che sia al seno o con biberon) i propri bimbi?

puoi allattare qui iniziativa Elena Caracciolo

il logo dell’iniziativa

“Puoi allattare qui”

Un invito semplice. Diretto. Umano. Un invito che per tante donne potrebbe fare la differenza. Un invito che ad alcune attività potrebbe portare nuove clienti.

Chi aderirà all’iniziativa – in modo volontario – avrà gratuitamente uno spazio sul mio sito web.

I baby pit stop

Nei giorni scorsi il Comune di Mantova, in collaborazione con altri soggetti, ha presentato un bellissimo servizio: otto punti ‘Baby pit stop’, pubblici e gratuiti, per consentire alle mamme, quando sono in centro o al Museo della città, di poter allattare o cambiare i pannolini.

In alcuni di questi punti sono stati allestiti anche degli angoli gioco.

“Fare di Mantova una Città sempre più accogliente – si legge in un post pubblicato dal sindaco Mattia Palazzi per parlare dell’iniziativa – Questo è il nostro obiettivo. È il lavoro che stiamo facendo da cinque anni, che continueremo a fare e che oggi offre un nuovo servizio per le famiglie”.

iniziativa a sostegno dell'allattamento Mantova

Un progetto che credo possa e debba essere affiancato anche da iniziative di privati.

Sì, perché il Comune ha fatto una cosa ammirevole, ma a qualche mamma potrebbe capitare di non trovarsi abbastanza vicino ad uno dei baby pit stop nel momento in cui al proprio neonato viene fame.

Una società che affianca e supporta le mamme è una società sana.

La mia idea: “Puoi allattare qui”

Allora perché non essere tutti uniti? Non servono soldi, è sufficiente una sedia. Servono invece disponibilità ed attenzione verso le neo mamme.

Serve far passare il messaggio che le neo mamme non sono sole, ma sostenute dalla comunità.

Lo so, non tutti i commercianti hanno sufficiente spazio e – soprattutto quest’anno di Covid – potrebbero esserci degli ostacoli legati a norme di sicurezza e capienza dei locali.

La mia vuole essere una sfida, un tentativo di sensibilizzare su un tema delicato e ancora oggi ghettizzante.

iniziativa a sostegno dell'allattamento Mantova

foto di Elisiane Bianchini

Contribuire ad aiutare le neo mamme

Sì, perché nutrire il proprio figlio fuori dalle mura domestiche è ancora in molti casi vista come un’azione mostruosa e aliena. O almeno è così che ti fanno sentire certi sguardi insistenti di facce giudicanti e commenti pronunciati a voce troppo alta da chi forse pensa che le neo mamme perdano l’udito.

Mia figlia è nata in pieno autunno, che le mezze stagioni non esistono più e in un attimo era inverno.

Una delle cose che più desideravo fare era poter uscire (soprattutto perché lei dormiva solo fuori nel passeggino), avere ancora contatti umani, vedere qualche amica per un caffè e non sentirmi sola in una fase della vita completamente nuova.

Uscire mi aiutava. Una mamma che desidera uscire di casa non è una cattiva mamma.

iniziativa a sostegno dell'allattamento Mantova

Uscire con un neonato – in particolare nel freddoumido della Pianura Padana – significa che in media ogni 2 ore (quando va bene, anche se con l’allattamento a richiesta orologio e orari in realtà non esistono) devi trovare un rifugio per allattarlo.  Se lo allatti al seno devi spogliarti, spogliare la creatura e toglierla dal passeggino.

Se allatti con la formula devi comunque creare una situazione confortevole per te e per il bimbo e magari preparare il biberon.

E non è che puoi ogni volta andare in un bar con consumazione obbligatoria…

Di contro però accade che se incontri gentilezza e disponibilità, consumare o acquistare ti verrà quasi naturale.

iniziativa a sostegno dell'allattamento Mantova

Più di una volta mi è capitato di voler provare ad andare in qualche negozio con l’intenzione di comprare, ma senza poi riuscirci perché a mia figlia veniva fame e dovevo puntualmente scappare.

Non mi dilungo a raccontare altri episodi e non mi voglio soffermare su situazioni spiacevoli che ho vissuto e che mi sono state raccontate a conferma di ciò che dicevo prima su quanto nutrire un bimbo fuori casa sia ancora vista come una stranezza.

 “Puoi allattare qui”.

puoi allattare qui iniziativa Elena Caracciolo

il logo dell’iniziativa

Se qualcuno fosse interessato, può contattarmi.

Sono a disposizione per parlare e discutere dell’iniziativa (che può essere attuata in vari modi e forme) e ad inviare il logo e maggiori dettagli a chi volesse partecipare.

Chi aderirà all’iniziativa – in modo volontario – avrà uno spazio sul mio sito web.

Mamma… E adesso? Non sei sola! Conosciamoci e confrontiamoci: 4 incontri gratuiti rivolti a donne in gravidanza e mamme con figli 0-12 mesi

Mamma… E adesso? Non sei sola! Conosciamoci e confrontiamoci: 4 incontri gratuiti rivolti a donne in gravidanza e mamme con figli 0-12 mesi

Incontri tra mamme per aiutarsi, scambiare consigli ed esperienze, condividere esigenze ed imparare insieme!
Ci ho lavorato molto e finalmente posso dirlo:
Il mio progetto di supporto, ascolto e informazione “Mamma… E adesso?” esce da questa realtà virtuale del web per iniziare a fare i primi passi anche in uno spazio fisico.

Precisamente all’ombra del parco del quartiere Rabin di Mantova, dove terrò un ciclo di 4 incontri gratuiti rivolti a donne in gravidanza e mamme con figli da 0 a 12 mesi circa, che potranno portare i loro bimbi.
Parleremo delle principali tematiche relative ai neonati e alla nuova vita da mamma.

Al secondo incontro avremo l’esperta in letture per bambini Cristina Brutti – ideatrice di “Una corte…Tante storie!.

Al terzo incontro avremo la Mindfulness Educator Elisa SanguaniniElisa la Mamma Mindful è la sua pagina – specializzata per mamme, (supporto in caso di stress, ansia, depressione post parto, rapporto sereno con il proprio figlio).

Al quarto incontro avremo la Peer Supporter che risponderà a domande e curiosità sull’allattamento (al seno o con biberon).

L’iniziativa è organizzata con la collaborazione del Comitato di Quartiere Rabin (grazie Marco Sivero, come sempre) ed il sostegno del Comune di Mantova, che ha concesso il patrocinio (grazie sindaco Mattia Palazzi).

La Farmacia Gamba di Porto Mantovano sponsorizza il progetto e omaggerà le partecipanti con alcuni prodotti.

locandina incontri mamme mantova elena caracciolo

La locandina degli incontri

Quando e per chi

Quando: i sabati 22 e 29 agosto, 5 e 12 settembre dalle 9.30 alle 11

A chi sono rivolti questi appuntamenti?

A tutte le mamme e future mamme che, come è capitato a me, si sono sentite/si sentono sole in alcuni momenti della gravidanza e del post parto.

Alle mamme che hanno bisogno di confrontarsi, condividere esperienze, consigli, dubbi, paure, preoccupazioni, felicità.

Alle mamme che vogliono conoscere altre mamme come loro, perché nel diventare madri, a volte, si ha la sensazione di impazzire per poi invece scoprire che tutte siamo alle prese con stati d’animo forti contrastanti e soprattutto mai provati.

Alle mamme che possono essere di aiuto a chi è in attesa del proprio bimbo e sente crescere qualche ansia insieme al pancione.

Alle mamme che lo sono già da diversi mesi e proprio per questo hanno capito che appena sembra di aver imparato qualcosa, ecco che subito si presenta un’altra fase.

Verrà distribuito materiale informativo anche sulla base delle richieste ed esigenze delle partecipanti.
I posti sono limitati ad 8 ma potrò pensare ad una seconda edizione se le adesioni saranno superiori.

Per informazioni ed iscrizioni: 340.3818270

Leggi QUI il Comunicato Stampa del progetto 

 

“Mamma…e adesso?”. Scrivimi per raccontare la tua esperienza.